Pensieri... 1^ domenica di Avvento
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
24-11-2015
PENSIERI... 1^ DOMENICA DI AVVENTO
Non viviamo tempi facili, e questi sono stati giorni pesanti per l’Umanità, per l’Europa, c’è in atto una Guerra mondiale a pezzi come ha ricordato più volte Papa Francesco…
Non viviamo tempi facili, e questi sono stati giorni pesanti per l’Umanità, per l’Europa, c’è in atto una Guerra mondiale a pezzi come ha ricordato più volte Papa Francesco…
Lo scoraggiamento per tanti è alle stelle, mancanza di lavoro, povertà crescente, famiglie e affetti che si frantumano e poi la violenza inaudita del terrorismo e non solo…
Eppure c’è una promessa, la speranza non dev’essere perduta…
Perché…-ci ha detto il profeta Geremia- “verranno giorni nei quali, dice il Signore, io realizzerò le promesse di bene…in quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto…
Come il grano che muore fa della terra l’humus della vita, così la Parola, il bene che apparentemente muore sotto la violenza e il male, diventano pegno di un mondo nuovo, un germoglio che, ne siamo certi, spunterà.
Certo non è facile pensare questo, eppure anche la violenza di questi giorni può farci capire il male che abbiamo fatto a girare le spalle al vangelo, alla vita buona del Vangelo, seguendo logiche consumistiche, di indifferenza nei confronti di Dio, di laicismo sfrenato, di un’autosufficienza umana fino a farla diventare idolatria…abbiamo forse finalmente compreso che l’Europa non può sostenersi su un contratto economico o finanziario, bensì sulla condivisione di valori, ma anche questi radicati su quella realtà che li ha forgiati e li ha fatti diventare la nostra cultura, la nostra storia, il nostro patrimonio genetico, e questo è il Vangelo, la bimillenaria tradizione cristiana.
Anche il Vangelo oggi ci regala immagini che fanno pensare…In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra.” Sono immagini scritte duemila anni fa ma tremendamente attuali, quelle che ogni giorno abbiamo visto e forse cercato per dire a noi stessi che comunque anche se a Parigi…, sono ancora lontane…Queste sono l’anti creazione, Dio, è scritto nel libro della Genesi, dal caos ha creato l’ordine nel mondo, noi ri-creiamo il caos…Ma l’evangelista Luca lo descrive per dire in maniera forte, con speranza e con gioia: alziamo lo sguardo, possiamo vedere venire il Cristo che ricompone il Creato. Questo è il senso dell’Avvento, attendere nell’amore, nella misericordia, costruendo la pace, il Cristo che deve venire perché ci dicono i Padri della Chiesa…di fatto siamo ancora in Esilio, il fatto stesso che non siamo ancora con Dio, il fatto che viviamo qui, in mezzo alle tentazioni e alle persecuzioni, e non possiamo vivere senza timore, ecco la nostra tribolazione.
Ma vogliamo lasciarci con alcune domande per la nostra vita.
Leggendo il brano evangelico, hai trovato parole di consolazione e di speranza, di fronte alle tribolazioni e alle tristezze della vita o una forma di paura-timore ti blocca ancora?
Se il Figlio dell’uomo verrà, ma non a breve scadenza, che cosa significa il tempo che stiamo vivendo? Qual è il modo giusto di viverlo?
Quale relazione coltivo con Dio per vivere meglio la mia quotidianità ed essere orientato verso la pienezza dell'incontro finale, dando anche pienezza di significato al mio presente?

Buon cammino d’Avvento
don Maurizio
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